29 giugno 2009

Il sangue è la vita

Soggetto inquisito: Lasciami entrare, di Tomas Alfredson



Lo avete visto?!
Ne avevate mai sentito parlare?!
Già, nemmeno io.



E' tratto da un romanzo di John Ajvide Lindqvist, che è uno che scrive di mestiere, non mentre aspetta di buttare la pasta.

Il film parla di vampiri ed è uscito poco dopo natale dell'anno passato, mentre le strade erano infestate dai vampiri di quell'altro film, quello che a me fa venire le pustole.
Non me lo fate nominare, che gli faccio pubblicità!

Questo qui non è famoso perchè ha un sacco di colpe.
Infatti non è per niente scontato, per niente cool, per niente gggiòvane, per niente trendy e per niente fico.
Qui nessuno luccica, gli animali dormono sonni tranquilli, i nomi sono già corti di suo e non servono Belle abbreviazioni poetiche.
E' semplicemente bello, oltre che di una dolcezza disarmante.

Svezia 1981, borgo periferico di Stoccolma.
Oskar ha 12, Eli è una bambina, da molto tempo.
Oskar è gentile, introverso e continuo bersaglio delle angherie dei suoi compagni di scuola.
Eli vola, ha una forza sovraumana, fa paura ai gatti, non esce di giorno e non sente il freddo della neve.
Per vivere, beve sangue umano procuratole da un servitore diurno, o procacciato da lei stessa.
Oskar e Eli condividono una condizione: sono bambini diversi, emarginati, disadattati, reietti.

E che cosa accade quando due reietti si incontrano?
Si riconoscono, si piacciono, si amano come solo i bambini sanno fare.
E' un amore puro che non muta neanche dopo che il segreto di Eli, viene alla luce.
Sarà poi costretta a scappare, ma tornerà per salvare la vita dell'amico.

Non so descrivervi le emozioni che mi ha lasciato, ma è stato qualcosa di molto intenso.
Lasciami entrare è buio, cupo, freddo, lento, ma ti arriva silenziosamente al cuore e vi rimarrà impresso come il sangue sulla neve.

Qualcuno lo colloca tra gli horror, io sono d'accordo in parte.
Mi piace più definirla una storia d'amore noir.

Si parla di un vampiro ragazzi, un vampiro
vero, che per natura è spietato e animalesco, è una macchina per uccidere, e lo fa.
Ma non suscita quella paura, non c'è violenza.
La morte arriva nel silenzio, dimenticate le colonne sonore all'americana.
Ne è un esempio la scena finale della piscina, profonda e inquietante che lascia l'efferatezza e la bestialità all'immaginazione.
Realizzata in maniera magistrale secondo me.

E' anche una pellicola molto lenta, con inquadrature lunghe, a cui non siamo abituati, ma se avrete la pazienza di affrontare la prima mezzora, sarete pienamente ripagati.

Bello!

Sentenza: 9, ovvero Oskar sposami, Edward ti fa una pippa!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella recensione e hai capito tutto del film, a partire da quel dubbio che metti sul genere. Personalmente lo reputo un film drammatico, ma basta che non lo si giudica horror solo perché c'è un vampiro e mi sta bene.

Film bellissimo, toccante, delicato come solo chi sa vedere i bambini riesce a rendere. Alfredson sarebbe piaciuto a Comencini, ne sono sicuro.

Proprio come i bambini che si amano senza la corruzione dei sensi carnali, mi ha colpito che Oskar accetti Eli anche dopo aver scoperto il suo intimo segreto. D'altronde era bastato il discorso nel letto ("Quando due si mettono insieme, fanno qualcosa di speciale?" "Uhm, no.") per capire che l'amore di Oskar è puro, ingenuo ma non per questo debole o caduco...

Forse l'unico difetto del film è che è stato tagliato TROPPO. Se lo guardi un'infinità di volte (magari dopo aver letto il romanzo... che, detto tra parentesi, è appena mediocre), ti accorgi che in fase di montaggio, proprio per coprire i "buchi" lasciati dai tagli, è venuto fuori qualche difetto non da poco. Qualche esempio:

1) Quando Oskar trova il cubo di Rubik risolto, si vede Eli che dorme nella vasca... e indossa il vestito della madre di Oskar, quello che lui le fa mettere alla fine del film!

2) Quando Oskar, verso la fine, si sveglia nella casa di Eli, indossa gli stessi abiti che portava il giorno prima, ossia quando era venuto via dal padre per rivedere Eli. Questa scena è davvero pasticciata, perché nel romando sappiamo che Oskar, quando rivede Eli, si addormenta nella casa, e si sveglia il giorno dopo per poi trovare il messaggio di Eli. Anche nel film era stata sceneggiata una scena simile, ed era stata anche filmata la parte in cui Oskar ed Eli litigano; ma avendo tagliato la lotta, hanno preso la scena del risveglio e messa alla fine, per questo troviamo Oskar con gli stessi vestiti di due giorni prima... salvo poi trovarlo un minuto dopo, quando entra Lacke, con una maglia scura anziché un maglione azzurro!

Insomma, un motaggio un po pasticciato che però non inficia la profonda qualità estetica del film. Ma spero che prima o poi ne facciano una director' cut con tutte le scene eliminate incluse.

Bravi inoltre gli attori, con questa Lina Leandersson, tenerissima eppure terribile, patetica e forte allo stesso tempo, che mi ha stregato, e che spero di poter rivedere presto in nuovi film.

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