26 ottobre 2008

Chi non si aspetta nulla non sarà mai deluso.

Soggetto inquisito: Il bacio che aspettavo, di Jonathan Kasdan



Dio benedica emule, utorrent e l'ADSL Flat.
Se avessi speso soldi per vedere un obrobrio simile, non me lo sarei perdonato.
Con obrobrio non intendo brutto, no no!
Piuttosto insipido, insulso, banale, scontato...potrei continuare...potrei eh!!

"In the land of women", questo il titolo originale poi tradotto alla cazzo, diventa "il bacio che aspettavo"...orbene, siccome lui va sia con la madre che con la figlia, il bacio che aspettavi va bene, ma se poi ci dici anche qual è, ci fai un favore.
Nasce come un film drammatico, tocca argomenti come il cancro, la delusione sentimentale, l'adolescenza (il dramma per eccellenza...=_=)...ma non decolla mai, e muore come commediola americana per teen-agers.

Mette alla prova la vostra (e la mia già labile) soglia di sopportazione, per non parlare della sonnolenza...termos di caffè come se piovesse per arrivare in fondo.
Si perchè oltretutto è pure lento!
Dopo 11 minuti e 6 secondi (giuro!) mi aspettavo i titoli di coda.

Veniamo agli attori, poveri.
Meg Ryan, colonna portante del film, brava come sempre, ma non abbastanza da redimere le pecche della sceneggiatura e della regia; Adam Brody, notevolmente gnocco ma, ahilui, non riesce a sgrullarsi di dosso la goffaggine di Seth Cohen di O.C., e te Seth Cohen a scrivere sceneggiature porno e a fare il donnaiolo del quartiere non ce lo vedi.

In sostanza, non è credibile, non ti lascia niente, non un messaggio, non un'emozione...a meno che non abbiate pagato per vederlo, in questo caso piangerete come bambini!

Sentenza: 3.5, ovvero ma sti filmetti schifosi, li trovo tutti io?!

23 ottobre 2008

Il senso della storia si conquista facendone un po'

Soggetto inquisito: Hyperversum, di Cecilia Randall





Primo capitolo di una trilogia, Hyperversum narra la storia di 5 ragazzi dei giorni nostri che, mentre giocano nella realtà virtuale di un videogame (Hyperversum, appunto), a causa di un "incidente telematico", si ritrovano catapultati nel tempo e nel luogo programmati: la Francia del XIII secolo.

La trama può sembrare banale, ma non lo è affatto, sopratutto per come è trattata dall'autrice, che non scade nei luoghi comuni e non lascia niente al caso.
Tuttavia... sai quando ti alzi da tavola e ti dici che, be', sì, ti sei saziato, però... non è in quantità che difetta, ma la qualità che...
E non riesci a darti una spiegazione, per cui resti sola con il tuo "mah".
Ecco, Hyperversum mi ha lasciato questa sensazione... la sensazione del "mah".

È carino, per carità. Scritto bene, scorrevole... e ha anche dei pregi: è storicamente attendibile, accurato (ma non pedante) nelle descrizioni, fedele nelle ricostruzioni. Insomma, si fa leggere.
Il problema, forse, è che si sente che la mano è femminile. Cioè, lungi da me fare discriminazioni di genere, però un romanzo di stampo fantasy-storico scritto da una donna è raro e la cosa si nota.
Nonostante l'ambientazione, l'autrice punta sull'interazione e i rapporti tra i personaggi più che sull'azione... il che porta a dare molta introspezione, e la cosa rende il tutto inaspettato e strano. A tratti è piacevole e a tratti fastidioso. Comunque, è decisamente diverso dai soliti romanzi di questo genere.

L'unica vera pecca: la protagonista femminile, che per i miei gusti è un po' troppo Mary Sue.



Stentenza: 6?, ovvero darò un giudizio definitivo una volta letta tutta la trilogia

17 ottobre 2008

Family above all

Soggetto inquisito: The Black Donnellys di Paul Haggis e Bobby Moresco




Io vivo di notte.

Di giorno ho le scimmie urlatrici nella testa, e appena vanno a letto loro inizia la mia giornata (e se fin qui parte un clamoroso “ecchissenefrega”, lo capisco).

Fatto sta che mi seguo tutte le serie televisive trasmesse dalle 23 in poi.

E le seguo perché mi piacciono eh!

Ma era da un sacco di tempo che non ne trovavo una che mi prendesse tanto come quella che vede protagonisti appunto i Donnellys.


La serie nasce sulla scia dei Soprano’s, ovvero le vicende di quattro fratelli invischiati nella mafia irlandese impegnati a tirarsi fuori dai guai a vicenda e a proteggere il loro territorio dalle altre famiglie del crimine newyorkese.


Confesso che non è stato un colpo di fulmine, per via dell’orario proibitivo (domenica sera da 00:00 in poi…) ma dopo la seconda puntata ero già cotta e stracotta…dal sonno, della serie ma soprattutto del mio preferito, Tommy, che poi è il vero protagonista.

Con lui invece è stato proprio amore a prima vista, e ogni episodio per me è uno scompenso ormonale…


Unica fregatura, dopo la prima stagione, la NBC ha avuto la bella pensata di cancellare la serie, lasciando invece in programmazione, cavolate immense tipo Californication la quale mostrando una donna nuda ogni 4 secondi e mezzo, giustamente fa più audience.

Lasciamo stare sennò mi altero non poco…


Per farla breve, seguite i Black Donnellys ma non guardate troppo Tommy che me lo consumate, intesi?!






Sentenza: 9, ovvero "me?! I always wanted brothers like them"


Edit/ 19.10.08

Si no però allora ce l'hanno con me...vedo orora il palinsesto mediaset e mi accorgo che non solo hanno ridotto gli episodi da 2 a 1 a botta, ma l'hanno anche posticipato alle 00:50.
Così siamo proprio sicuri che non lo guarda nessuno, fossi stata loro l'avrei messo alle 4:30 di mattina così, tanto per stare più tranquilli.
Ma poi magari hanno pensato che gli operai della Piaggio, i netturbini e qualche minatore potessero accidentalmente guardarlo mentre prendono il caffè, sicchè hanno optato per l'1 di notte.

Bene.Bravi.Davvero.Complimentoni.

(tanto di cappello agli operai della Piaggio, ai minatori e ai netturbini eh! Mi ci manca solo che qualcuno si offenda...)

Ohhh dopo questa sparata notturna, posso andare a letto, sicura di aver dato l'impressione di essere di fuori come le tegole anche per oggi.
Buona notte



13 ottobre 2008

Perdonali perchè non sanno quello che fanno

Soggetto inquisito: Crossroads, meglio noto come il film di quella figa di Britney




Road-movie, definibile anche filmetto di serie B.


La nostra eroina è una Britney Spears, casta, pura, pudica, con dei principi morali...e già per questo poco credibile.


Trama...trama...boh...mi viene solo idiota.

Ma pensandoci...anche vuota, banale, scontata, noiosa, stupida, vanno benissimo.


Musiche firmate N* Sync o come diavolo si scrive.

Se a un certo punto fosse uscito Justin Timberlake dal cofano, non mi sarei stupita nemmeno un pò.

E ogni secondo del film, pregavo che prendesse fuoco la macchina, o spuntasse dal nulla una voragine tipo Tremors e li inghiottisse.


E invece niente.

Una tristezza infinita.


Ma io non ce l ho con Britney.

E nemmeno con le Spice Girls, a suo tempo.

Non ce l ho nemmeno con Chris Crocker...anzi, rivolgo un pensiero ai suoi genitori...signor Crocker, signora Crocker, ma stavate così male voi due da soli ? La vita era così insopportabile da sentire la necessità di procreare e non poter far nulla per impedirlo?Sarebbe stata così pesante l'esistenza senza un pargolo?...

Lasciamo stare, e voi se non sapete chi è quest'individuo, cercate su Youtube, poi mi darete ragione.


Io ce l' ho con quelli che gli commentano sotto "Oh my God, u r so cute!".

Ce l ho con quelli che non avendo una vita, vanno al cinema per lei.

Per Britney...che cara ragazza la Britney.


Che spendono 7 euro per vederla, bimbi ma lo sapete quanto sono 7 euro al giorno d'oggi?!

A parte che nemmeno se li prendessero a pedate ci dovrebbero andare...ma comunque...


Basta, mi sento proprio cattiva a parlar male di lei, peggio che sparare sulla croce rossa.

E poi è troppo facile, potrei farci la tesi.


Sentenza: 2, ovvero una grande, gigantesca, strepitosa cazza-ta!


7 ottobre 2008

Nerd di tutto il mondo: unitevi!

Soggetto inquisito: Sidney White: Biancaneve al college, di Joe Nussbaum





Ammetto che il sottotitolo italiano fa cagare - ma ci siamo abituati, no? - però affittare questo film è stata una genialata!
Nussbaum ha rivisitato la favola di Biancaneve in chiave moderna e ne è uscito un piccolo capolavoro di commedia per ragazzi.
Non ci avrei mai creduto, eppure dire che è divertente è poco: provare per credere!
Consigliato per una serata fra amici, purché si sia tutti più o meno nerd.

Non sei sicuro di essere nerd?
Non preoccuparti: se sei finito in questo blog hai ottime probabilità di diventarlo!



Sentenza: 8, ovvero quando meno te l'aspetti...!

1 ottobre 2008

Caution: questo è un libro gggiovane, trendy e molto yeah!

Soggetto inquisito: Ma le stelle quante sono, di Giulia Carcasi





Dunque...se avete gli ormoni sotto controllo e non avete la più pallida idea del significato di questo simbolo "3>", lo troverete di una banalità disarmante.

Se invece avete sui 15 anni, sarà il libro della vostra vita.
Vi sentirete troppo come la protagonista e l'unica cosa che chiederete alla vita, sarà farvi vivere l' ultimo anno del liceo, come lei.
E se tutto va bene, siete rovinate.

Simpatica l' idea delle due facce del libro come due punti di vista della stessa storia: con gli occhi di lui e di lei.
Ma la trama è scontata.

Peccato perchè non è scritto mal..issimo, se contiamo anche che è il primo romanzo dell'autrice…però boh, sarà che io le cose o le faccio bene o non le faccio…


Ma tutto sommato c è di peggio.
Penso a Step e a Babi...ai lucchetti...all' ammmore.
Alla notte prima degli esami e a Venditti.
E mi chiedo: "che ne pfarà di noi?"

Sentenza: 6 ovvero tutto quello che mi ricorda il liceo deve perire di morte violenta


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