18 marzo 2010

RecenZione: The Wolfman (l'omo lupo!)

Soggetto inquisito: The Wolfman, di Joe Johnston




Il regista è il solito di Jurassic Park III, non gli venne molto bene, con questo devo dire che non se l è cavata male, anche se mi aspettavo più violenza!! Comunque siccome questa è la nostra prima recensione a quattro mani perchè il film ce lo siamo viste vicine vicine al cinema


G 17...se quel posto non aspettava me...




Lascio gli onori della presentazione alla mia collega, perchè l'ho vista parecchio eccitata dall'essenza vintage del prodotto.

Essenza vintage che tuttavia non si limita a dare un'aria atavica alla pellicola, bensì la rivede sotto una luce diversa - oserei dire
naïf - nel suo volersi rifare allo stile antiquato dei film orrorifici di una volta...
Ok, la pianto con 'ste stronzate...
Questo film è semplicemente fichissimo! C'è questo intro con la luna piena tra i rami degli alberi, la musica tenebrosa, la voce della megera che recita la profezia del lupo mannaro e - dulcis in fundo - la lapide con la scritta WOLFMAN illuminata da un lampo e percorsa da dense gocce di samgue... cioè, ma che cosa stupendamente retrò! Che cosa da film di serie B! Un fichissimo film retrò di serie B! Perché questo film è fichissimo, l'ho già detto?? Ebbene, lo ridico: fichissimo!

Bellissima la sequenza della malattia-trasformazione di Ben: confusa eppure in linea con il resto della storia. Come d'altra parte le scene nel manicomio, che fanno venire un'ansia che non vi dico.
Per non parlare delle segretissime e torbide e violente vicende famigliari che hanno coinvolto il povero Ben quando era solo un bambino: roba degna di Cime Tempestose (nel senso positivo del termine, eh).

Passando ai personaggi e mettendo per un attimo da parte Benicio - di cui parleremo ampiamente più avanti, tranquille -
vorrei fare una menzione d'onore ad Emily Blunt, che interpreta Gwen, la protagonista femminile. È risultata perfetta nel suo ruolo di dama altoborghese: mai sopra le righe, sempre dolcemente affranta dalle numerose disgrazie e allo stesso tempo composta come si conviene... e così malinconicamente innamorata del suo lupo, che non puoi che dirti "sì, cazzo, la leggenda è vera, solo una persona che lo ama può ucciderlo! SIGH! SOB! SNIFF!".
Tutte le scene in cui i due interagiscono sono incredibilmente realistiche e ce n'è una - porca l'oca! - una che ci ha fatte fremere nelle poltrone del cinema come fanciulline illibate... una robetta durata pochissimo, fatta di sguardi, sussurri, minimo contatto fisico e un bassissimo ringhio animalesco... uff! Che caldo!

M'è piaciuto tanto anche Hugo Weaving nella parte di Abberline... ma con lui so di non essere per niente obbiettiva: amo follemente sia l'attore che il personaggio.
Personaggio che spero vivamente di rivedere, perché... no, non ve lo dico, guardatevi il film!

Che dire di zio Hopkins? Sono un po' perplessa: sarà che ormai è una vita che lo vedo fare la parte dello psicopatico, ma ormai mi sembra che sia sempre uguale. Sì, ok, il suo dovere lo fa... ma diciamo che non non ti lascia più a bocca aperta come una volta.



Io non avendo una vita, e essendo tutta eretica, esoterica e isterica, adesso mi sono sparafleshata con queste storie dei lupi mannari, suppongo perchè non vanno d'accordo coi vampiri, zoccolo durissimo del nostro fichissimo sito!

E allora mi sono scaricata il film da cui è tratto (paro paro) questo
Wolfman, che a sorpresona si chiama The Wolfman datato 1941 con nientepopòdimenochè...Bela Lugosi e altra gente (qui trovate un sito molto fico con trailer e gallery, giusto per verificare che non vi sto dicendo cagate)!



*Alice si limita ad annuire con convinzione, attuando la tecnica solitamente adottata durante le lezioni universitarie quando non si ha la più pallida idea di che cavolo stia parlando il docente*


Non vi nascondo che dopo la visione del primo film, anche il remake si ridimensiona di molto.
Soprattutto perchè bisogna pensare che la storia era già sul piatto, bella che pronta, solo da riscaldare un pò...gli effetti speciali e il resto glieli passava la mutua e quindi forse tutto sommato potevano impegnarsi tutti quanti un pò di più!
In particolar modo appunto si poteva aggiungere qualche infiorettatura anche violenta, un pò più di sangue un pò più di cattiveria, insomma se ne fosse scaturita una roba tipo lupacchiotto di Underworld l'avrei trovato più incisivo!
E invece l'escalation è stata questa:



Paura eh?!





70 anni dopo!

Hanno evidentemente puntato sul lasciarlo il più "umano" possibile, l'hanno buttata sullo psicologico, un pò sull' homo homini lupus, sacrificando però lo schifo e il lato horrorifico!
La trama del precedente diverge solo in parte per ovvi motivi, ma adesso la storia d'amore tra Lawrence e Gwen è messa molto più in rilievo rispetto al presente, e poi qui manca la componente familiare poichè il mannaro originario è uno zingaro che si trasforma in un vero e proprio lupo (o meglio un peluche di pastore cecoslovacco che si becca un sacco di legnate) che vede nelle mani della gente una stella che indica la sua prossima vittima.
Tutti quelli che passano da lui poi scappano nel bosco.
Ma non ce l'avete una casa o un baretto dove andare?!


Altra cosa il protagonista, una tipica bellezza dell'epoca



un figo da spiaggia, non diventa notevolmente più gnocco dopo il morso, cosa che invece accade al nostro sempre-ignudabile Benicio del Toro, che da un certo punto in poi incomincia a trasudare testosterone!!
Gnammete!!

Il pompaggio di Benicio è quantomai palese: prima appare pallido, malaticcio, coi capelli schifidi e - confesso - pure un po' viscidino. Insomma, il fratello muggle di Severus Snape. Poi tutto a un tratto PUFF! Ti si gonfia davanti agli occhi che è una bellezza: chioma scapigliata, sguardo bieco, labbra turgide, bicipiti che tendono la stoffa (mero trucco del fargli mettere una camicia di taglia più piccola, ma l'effetto è comunque apprezzabilissimo).


Comunque confronti a parte, Wolfman ci è piaciuto, incipt col botto è andato calando fino al finale in cui ho temuto veramente che l'anima del lupo potesse essere liberata solo tramite la lacrimuccia iridiscente che sgorgata dagli occhi della bella Gwen, scivolasse sul cuore peloso ma pur sempre umano del mostro e...polvere di stelle, fuochi d'artificio, lui doveva morire mapperò non muore e un mesetto dopo si sposavano! E invece no, lui è proprio crepato. E' andata di lusso!

Ebbene sì, ci aspettavamo un finale alla Sailor Moon, ma non è avvenuto. E devo dire per fortuna, perché così resta totalmente, romanticamente, smielosamente preraffaellita, e non si può non amarlo!
Perché sì, secondo me c'era una netta atmosfera preraffaellita: dalla fotografia malinconica, ombrosa e dai colori vividi, agli interni colmi di orpelli e mobilio soffocante e tappezzerie elaborate, per finire a Gwen, la cui bellezza è palesemente rossettiana. E poi, be', non so se è stato solo uno scherzo della mia folle mente, ma c'è stata un'inquadratura che m'è sembrato riprendesse il John Ruskin di Millais, che è questo qui:




Sentenza: 8, ovvero consigliato ai buongustai... yum!

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