E' bene che metta le mani avanti.
So che questo film ha riscosso molto successo almeno tra le persone che frequento di solito. La cosa mi sorprende non tanto perchè a me non è piaciuto, ma perchè a quanto pare sono circondata da gente un sacco intelligente, un sacco profonda. Gente brava a decriptare, a guardare oltre, a porsi delle domande e a darsi delle risposte. Gente a cui oggi mi sento di dire "hey!ma sai che non ti davo 100 lire!?" assestandogli un colpetto messo bene sotto il mento.
Questo per dire che la recensione è scritta da una che, vedetela così, non c'ha capito un cazzo.
Principalmente perchè' io mi credevo che questo fosse un film sui travestiti.
Che non ci sarebbe stato niente di male, poi quando ho capito che si parlava di un musicista non è che sono andata comunque più in là di molto, ho pensato ad un excursus sulla vita di Bill Kaulitz e questo si sarebbe stato un male.
Emerge che Cheyenne è una popstar in evidente stato di pensione, no come Mick Jagger per esempio, che si accanisce terapeuticamente su se stesso, e ciò lo porta ad andare in giro ancora truccato come ai tempi d'oro e in stato confusionale (Mick Jagger, non Cheyenne!).
Cheyenne dicevo oltre Ozzy per l'andatura zombesca, e Edward per l'acconciatura e il cuore di panna, ricorda anche Forrest Gump nei ragionamenti. Più aforismi li definirei, che ogni tanto ci regala formando una meravigliosa costellazione di pozzi artesiani di verità banali ma che però sfuggono ai più, tutti presi come siamo dalle nostre vite frenetiche.
Nel guardaroba invece è tutto The Undertaker.
E' un uomo che vive un profondo disagio, che si concretizza in un carrellino-valigia che si porta dietro ovunque.
Se già fin qui non avesse abbastanza magagne, ha anche una moglie-pompiere macho, un'amica darkettona coi capelli viola e la di lei madre che aspetta alla finestra il ritorno del figlio Tony sparito nel nulla.
Ecco per esempio, ci sta che io qui mi sia distratta, trovando per qualche motivo più interessanti delle crepe nel battiscopa, però non ho capito nè chi, nè dove, nè come sia sto Tony.
Sono certa che fosse uno snodo non trascurabile, però va bè.
Adesso non per fare la sborona, ma il motore dell'azione è il solito caro, vecchio complesso di Edipo: il padre non lo ha mai apprezzato (per via dell'eyeliner alla fine) e Cheyenne per riscattarsi parte alla ricerca di colui che fu il suo aguzzino ad Auschwitz. Vedete?! fin qui, che è poi la prima oretta sono stata piuttosto aderente allo svolgimento: ciò ha fatto sì che entrassi nella seconda parte con tutti questi misteri e punti di domanda speranzosa in un road-trip un pò rock magari, però comprensibile.
Invece mi sono persa quasi subito perchè il tutto diventa piuttosto grottesco.
Una scena tipo: quando guida la macchina con un vecchio indianeggiante dentro e a una certa, sulla route 66, il vecchio scende e si avvia per poi sparire nel deserto.
Cioè capito, ste cose introspettive, che uno ci dovrebbe arrivare da sè al senso ultimo e che però tutto sommato è accettabile qualsiasi interpretazione perchè le esperienze che uno ha vissuto aprono frontire dello spirito e mentali differenti a seconda, e allora tutto è caos, tutto è possibile, io sono qui ma forse anche più in là, pastiglina rossa o azzurro cielo, ti chiamo io o mi chiami tu!?
Tutto questo non fa per me.
Bellissima la fotografia per carità, inquadrature prolungate di paesaggi mozzafiato, di quelle fatte apposta per lasciare spazio a quel qualcosa su cui meditare.
Ma che poi meditare su che?! Dovrei capirlo o immedesimarmi?! Io non so neanche come si mette un eyeliner, per dire.
Non dico che sia un film necessariamente brutto anzi, sono sicura che a Cannes o alla notte degli Oscar la gente applaudirà un casino, staranno in piedi per un tot, anzi non si siederanno direttamente più, ma per me non è niente di chè, niente di imprescindibile.
Siccome è tuttora nelle sale non direi sia il caso di svelarvi il finale, ma se può (magari) risparmiarvi il tutto vi conviene che lo faccia.
Finisce che st'omino tedesco viene scovato, in un container con le ruote in mezzo al deserto innevato e Cheyenne, che si era andato a comprare pure la pistola d'argento e tutto per freddarlo lì, invece di finirlo gli scatta una foto!
Il nonplusultra è quando l'omino si denuda e cammina sulla neve con le vergogne da 90enne coperte, almeno.
E niente Cheyenne torna a casa senza carrello e svoltato l'angolo si scopre che si è tramutato in Sean Penn!
L'ultima inquadratura è tipo questa, tiè.