Come leggere un libro con la voglia di dargli fuoco.
In due parole: che palle!
Questa è la storia di una ex coppia radical chic a cena in una trattoria.
Delia nutrizionista con un disturbo dell'alimentazione, Gae(tano) uno sceneggiatore + 2 figli di cui uno l'hanno chiamato Cosmo.
Eh non lo dite a me, a sto giro in libreria ho fatto 13.
E' un libro che si inquadra subito perchè è illeggibile, sin dalla prima pagina.
Nessuna divisione in capitoli, un trilione di mini paragrafi in cui si mischiano il presente, i fashback, le frasi dette, quelle che avrebbero voluto dire, quelle che dissero 4 anni fa in un altro ristorante sul quel ramo del lago di Como, i pensieri puri e quelli impuri sulle cameriere, gli sms della nonna.
E poi un numero infinito di punti.
Mi avevano. Detto che la. Mazzantini era brava. A scrivere, almeno. A scrivere invece anche. No.
Se leggendo non vi viene una sincope potete tranquillamente gridare al miracolo.
Sono arrivata alla fine accusando strani tick e bava verdognola.
Il problema fondamentale è che non ci si raccapezza, la storia è di loro due va bene, ma dovrei capirla anch'io, eppure non c'è nessuno che me la spiega.
Altra cosa che non capisco, adesso fa figo scrivere nei libri di un certo spessore, le parolacce.
Va di moda la scurrilità, che per intendersi io apprezzo quanto il 3D.
Sembrerò una bacchettona retrograda, un'educanda e bla bla bla ma per me la cosa delle parolacce in letteratura non fa chic, non fa figo, è solo volgare.
Insomma lo dico io che sono toscana, del litorale più campanilista del mondo, dove robe del genere ce le insegnano il primo giorno di asilo nido.
Non sono esattamente una che si scandalizza, via.
Se mi arrubbate la foto, vi denunzio
Ma certi termini stanno meglio al bar, nel (fichissimo) Caffè di Whistle Stop appunto, perchè quando scrivo è come se ve le dicessi a voce le cose, e in più sono più che giustificate dato che io sono qui a titolo totalmente gratuito per diventare il vostro personalissimo giullare per 5 minuti, quando capita.
Tuttavia a me non piace leggere volgarità gratuite.
Soprattutto perchè le parolacce sono espressioni potentissime, che vanno sapute usare, nell'intorno e nelle frasi.
Come la vivete una cosa del genere?
"Una volta aveva provato a baciarla. Lei aveva addirittura aperto la bocca ma anche le lingue erano piene di rabbia, due spade medievali.
Come si fa a fare l'amore con il ferro? Ci vorrebbe il cazzo di Iron Man"
E questa è la prima che mi è capitata sotto mano (pag. 39), a voi non da fastidio?
A me un casino, è come sentire a un certo punto le unghie sulla lavagna.
E non state a dirmi che la crudezza della storia si ripercuote inesorabilmente sul linguaggio, sulla scelta ponderatissima del lessico, dell'endecasillabo caudato appoggiato sulla supercazzola.
E' un'uscita del tutto immotivata, evocante un'immagine di dubbio gusto.
E la storia?
Se quella di Fabio Volo era una rincorsa della felicità, questo è il manifesto dell'infelicità.
Ho capito solo che questi due pieni di problemi e totalmente incapaci di badare a loro stessi (per dire, lei anoressica che guarda il pane sul tavolo e trema!) hanno avuto la brillante idea di riprodursi, 2 volte.
Poi però si sono evidentemente lasciati e usano i figli per farsi del male.
E ora sono qui, seduti a questo tavolo senza niente da condividere, lui magna perchè sticazzi già che son qui...lei invece lo guarda incazzosa e non perde occasione per rinfacciargli questo e quello.
Ma non poteva semplicemente rovinarlo in tribunale?
No perchè io farei così.
In seconda copertina, o da qualche altra parte c'è scritto che questo libro è il ritratto di questa nostra (vostra) generazione.
Se son tutti così scartavetrati nell'anima e allegramente sconsiderati andiamo di lusso.
Dire che l'ho finito è un'offesa per i libri che ho letto veramente, sono arrivata in fondo leggendo in diagonale, evincendo il contesto quando capitava che ce ne fosse uno.
Quindi insomma non lo comprate, e se lo trovate non lo leggete.
Ah e se qualcuno vi dice che ve lo presta non è gentilezza: sta cercando di dirvi qualcosa.
Forse lo rileggerò quando avrò 40 anni, un figlio e mio marito vorrà lasciarmi.
Che tanto è come vedermi.